San Teodoro - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 l paese di San Teodoro è oggi conosciuto per essere una delle mete più ambite del turismo in Sardegna. Il paese offre al turista tantissimi servizi che vanno dalle innumerevoli strutture alberghiere ai divertimenti su spiaggia e alle escursioni nelle zone interne.
  Sarà sicuramente suggestiva una passeggiata nel centro del paese dove si potranno visitare le chiese di Sant'Andrea e Sant'Antonio.
 Parco di Tavolara
 Le due isole sono le punte di spicco del parco marino... rinomate per un fascino tangibile e per il loro forte contrasto. Infatti Tavolara si erge imponente dal mare con le sue rocce calcaree, le alte falesie e le grotte. Molara invece ha una forma più arrottondata e circolare, zona collinosa estremamente ricca di vegetazione.
  Spiagge:
 Baia SalineddaLa spiaggia si trova nella località di Capo Coda Cavallo, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, con sfumature tendenti al grigio. Si arriva, dalla SS 125 nella direzione di Siniscola. Brandinchi
 Cala Brandinchi si trova nella località di Capo Coda Cavallo, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, dai riflessi brillanti. Si arriva, dalla SS 125 nella direzione di Siniscola, nella località Lutturai.
 Cala d'Ambra
 Cala d'Ambra si trova nell'omonima località, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, alternata a tratti di sassolini e a qualche scoglio.
 Cala Ginepro
 Cala Ginepro si trova nella località Monte Petrosu, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia grossa, frammista a sassolini granitici, dalle tonalità tendenti al giallo ocra e al dorato.
 Cala Purgatorio
 Nel comune di San Teodoro, nella località di Capo Coda Cavallo, si trova la spiaggia di Cala Purgatorio. La baia, ubicata a sud della costa olbiese, è protetta a meridione da una penisola chiamata Capo Coda Cavallo.
 Cala Saghefusti
 Cala Saghefusti si trova nella località Ottiolu, nel comune di San Teodoro. La cala è costituita da un fondo di sassolini e ciottoli scuri, circondata da scogli laterali.
 Si arriva da San Teodoro, seguendo la strada provinciale nella direzione di Ottiolu.
 Costa Caddu
 Costa Caddu si trova nella località Ottiolu, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sassolini e ciottoli, dalle tonalità tendenti al grigio, circondato da scogli laterali.
 Isuledda
 Isuledda si trova nella Punta Isuledda, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, dai riflessi brillanti. Si arriva da San Teodoro, seguendo la strada provinciale nella direzione di Ottiolu.
 La Cinta
 Non distante dal centro abitato di San Teodoro, si estende l'ampia mezzaluna della spiaggia La Cinta, che separa il mare e lo stagno di San Teodoro, molto frequentata soprattutto nei mesi estivi.
 La Foce
 La Foce si trova nella località di San Teodoro, nell'omonimo comune. L'arenile è costituito da un fondo di sabbia chiara molto fine, dai riflessi brillanti. Si arriva da Puntaldìa, nella direzione sud, fino ad un parcheggi
 Museo delle civiltà del mare
 L'esposizione, provvisoria, presenta reperti rinvenuti nell'area del centro abitato di San Teodoro, nelle sue acque e in quelle più vicine, interessate nell'antichità da intensi movimenti di traffico commerciale. È anche presente un tesoretto monetale di epoca punica, di ignota provenienza. Il più antico reperto è un'anfora greco-italica, da porre in relazione con la città punica di Olbia, maggior porto della Sardegna settentrionale a partire dal 350 a.C. Le altre anfore mostrano l'evoluzione di questo contenitore fino alla forma classica vinaria italica, testimoniando la continuità e l'intensificarsi dei traffici.
 Oltre al vino, le navi romane trasportavano altri beni: tra questi la ceramica a vernice nera di produzione centro italica e campana, diffusa, per il basso costo, in tutti i centri del Mediterraneo, specialmente occidentale. Nel I sec. d.C. i traffici sono prevalentemente diretti verso Roma e l'Italia centrale tirrenica. Come in età repubblicana dai porti sardi, tra cui Olbia, partono i cereali per l'approvvigionamento di Roma e degli eserciti, mentre si importa dalla Penisola vino di buona qualità per le mense degli italici stabilitisi nell'isola e dei ceti abbienti. Transitò in questo periodo, per queste acque, un relitto che trasportava, fra l'altro, ceramiche fini da mensa (sigillate italiche) prodotte in Toscana e che recava a bordo un crogiuolo per la galena. In età medioimperiale per le acque di San Teodoro transitarono imbarcazioni che trasportavano vino dal sud della Gallia e dall'Egeo, e olio e salsa di pesce dal nord Africa. Le anfore erano accompagnate da prodotti africani, come le ceramiche da cucina e le ceramiche fini da mensa (sigillata chiara). Dall'Itinerario Antoniniano (212-217 d.C.) si apprende dell'esistenza, presso l'attuale San Teodoro, di Coclearia, stazione della strada romana Olbia-Cagliari e scalo marittimo. Risale al III-IV sec.d.C. un relitto di nave con giacimento sparso di ceramiche, vetri e metalli, rinvenuto nei fondali di Baia Salinedda. Il centro sopravvisse alla fine del mondo antico, raccogliendosi intorno a un edificio dedicato al culto di San Teodoro, come testimoniano i resti di un'area cimiteriale bizantina. Nel medioevo il centro, situato nel Giudicato di Gallura, assunse probabilmente il nome di Villa de Offolle, da cui l'attuale denominazione di San Teodoro di Oviddè. Mercanti e pirati arabi forse disposero basi temporanee nell'area tra Capo Coda Cavallo e l'isola di Molara.